martedì 28 giugno 2016

Recensione de Il piccolo albergo della felicità di Lucy Dillon

Premetto che ho adorato tutti i libri di Lucy Dillon e questo non è da meno...


Libby e Jason, una vita da ricominciare, l'albergo di famiglia appena rilevato a Longhampton da ristrutturare, nuovi ritmi della vita quotidiana così diversa da quella che avevano a Londra e Bob il cane della suocera Margaret, che vedrà stravolgere il suo albergo mentre ancora piange il marito venuto a mancare.

Un giorno, un'auto investe una donna davanti all'albergo e questa rimane ferita e perde la memoria, Libby che l'aveva assistita mentre attendeva i soccorsi la va a trovare in ospedale e decide di ospitarla durante la convalescenza, sperando nelle doti di Pet-therapy di Bob.

E poi c'è Luke, fratello di Jason, la pecora nera della famiglia, sempre criticato dalla madre è messo all'ombra del fratello, bello, tenebroso e che nasconde un segreto inconfessabile.

E proprio come pensava Libby, l'aiuto del piccolo amico a 4 zampe aiuta anche la ragazza, aiutandola pian piano a far riaffiorare i ricordi e quando bussa alla loro porta un ragazzo che si presenta come il fidanzato della ragazza, Bob fa capire a Libby che qualcosa non va, che deve stare in guardia, che deve proteggere la ragazza da un passato pieno di ombre, facendo prima chiarezza.

Questo è un libro improntato sulla fiducia, sugli errori commessi, passati e presenti, sul saper chiedere scusa e saper perdonare ma soprattutto, sull' importanza della Pet-Theraphy e di quanto questa pratica spesso sottovalutata possa invece essere fondamentale in una guarigione o solo nel far sentir meglio le persone.

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